giovedì 27 febbraio 2014

GIOVEDI' GNOCCHI E LIBRI!! A GRANDE RICHIESTA IL CLUB DEL LETTORE: MEMORIE DI UNA GEISHA.

E' quasi venerdì..anzi è giovedì e come tutte le volte a fine settimana incomincio a respirare l'aria di libertà, di week end e di relax. Ma il giovedì è anche il giorno del club del libro, il giorno in cui questo blog si trasforma in una sorta di mega divano, di tè sorseggiato con qualche biscottino e poggiapiedi comodi comodi.

Venghino signori, venghino, che squillino le trombe che rullino i tamburi...vi presento il libro della settimana: MEMORIE DI UNA GEISHA di Arthur Golden. Vi racconto brevemente la trama: siamo in Giappone su per giù negli anni 20 del 900, una bimba insieme alla sorella vivono in un villaggio sperduto che puzza di pesce stantio e fatto di poveri pescatori e di baracche: YOROIDO. La piccola protagonista si chiama Chyo ha due occhi azzurri di quello azzurro che ti buca l'anima e che ti fa veleggiare per mari oscuri e profondi, e ha voglia di scoprire il mondo è curiosa, come lo sono tutti i bambini di 8 anni. A quell'epoca la madre muore e lei e la sorella sono vendute ad una casa di geishe a Kyoto. Giunte però a destinazione i destini delle sorelle si divideranno per sempre, tracciando una linea infinita di distanza, una diventerà una comune prostituta, l'altra tra mille difficoltà una delle più famose e corteggiate geishe dell'intero Giappone. Capiteranno disgrazie a non finire, tra gelosie e guerre e pianti e disciplina Chyo sarà battezzata a nuovo nome: SAYURI e sarà leggenda. Non mancherà ovviamente l'amore coltivato in grande segreto perchè le GEISHE non possono innamorarsi, non possono permetterselo, ma come tutti gli amori ci saranno giri immensi per poi...per poi...beh leggetevi il libro.

L'analisi strettamente personale è la seguente: il libro è raccontato benissimo ( nonostante la diatriba legale che intercorrerà negli anni ' 90 tra lo scrittore e la geisha che ha ispirato i suoi racconti per poi denunciarlo per violazione della privacy e di violazione del contratto) è scorrevole, e ci da la sensazione di immergerci nella bellissima Kyoto degli anni '20, nello sfarzo di chi gettava le basi di un'economia fatta di sacrifici; rinchiusi tra tradizione assoluta e voglia di modernità; ci farà perdere tra gli stretti vicoli di KYOTO, ci farà sentire tra le mani il fruscio della seta dei kimono, ci farà brillare gli occhi nella descrizione dei trucchi e delle pettinature architettoniche delle geishe, ci farà palpitare il cuore il momento della donazione della verginità e ci farà percepire un'idea nuova della femminilità.

In quest'epoca dove viene considerato sexy un tatuaggio inguinale, una donna appesa al paraurti di una punto mezza nuda, di ballerine che fanno stacchetti dove si vede più che in una visita ginecologica; sapere che ci sono nuove prospettive di femminiltà più arcaica, di una seduzione fatta da un semplice movimento di polso, da un profumo, da un colore sul viso strategicamente studiato mi rincuora, mi fa pensare che non è sempre stato scontato impossessarsi del corpo femminile dove e quando l'uomo lo pretende.

Il libro ha la capacità di farci ragionare su come la vita di un'artista della seduzione (questo significa geisha: artista) sia dura, difficile e ricca di sacrifici, e che nella vita se si vuole ottenere qualcosa bisogna lottare e versare lacrime e fatica e a volte anche mettere da parte il proprio cuore.

Vorrei terminare questo interminabile post con una battuta simpatica, ma oggi sarà il clima ma non me ne escono, anzi si:
forse non si aveva così tanta voglia di concludere la serata con una geisha a letto semplicemente perché prima che si strucchi, si smonti la capigliatura e si levi i km di stoffa che forma il kimono passa la voglia, e allora si che in quel momento si rimpiange la Belen.

HAVE A NICE DAY!

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